DAY 23 | Città del Capo
Stamane con calma ci dedicheremo alla visita di Città del Capo. La città sorge in una delle posizioni più spettacolari del mondo, che ricorda molto Rio de Janeiro. Sormontata dalla splendida Table Mountain e immersa all’interno di un parco naturale. Noi ci troviamo nella zona denominata Waterfront, a nord della città e piuttosto vicini al centro commerciale conosciuto come City Bowl.
Ci incamminiamo a piedi sotto una leggera pioggerellina verso la zona di Bo-Kaap in Wale St. dove le ripide viuzze sono fiancheggiate da case e moschee settecentesche. In Chiappini Street ammiriamo le graziose case decorate con colori sgargianti.
Da qui ci dirigiamo decisamente verso il centro della città, il cuore amministrativo e storico che però non mi conquista particolarmente. Percorriamo Wale St. fino a raggiungere la St. George’s Cathedral, la chiesa di rito anglicano in cui in passato l’arcivescovo Desmond Tutu pronunciava i suoi sermoni. La pioggia adesso è battente e ci ritiriamo per il pranzo in un locale piuttosto elegante del centro: il Doppio Zero ( R 150 in due per una pizza )
Attraversando la Grand Parade, la piazza dove in passato si svolgevano le parate militari e le esecuzioni pubbliche, ci dirigiamo verso il Castle of Good Hope ( R28 pax ) la fortificazione europea più antica del Sudafrica. Costruita tra il 1666 e il 1679 per difendere la città, questa struttura pentagonale dai poderosi muri in pietra è ritenuta l’edificio più antico della città.
La visità vale sicuramente la pena e vi terrà occupati per almeno un paio d’ore. All’interno si può ammirare un’interessante esposizione di oggetti militari, di reperti relativi ai primi anni del castello oltre ad oggetti e arredamenti originali dell’epoca della William Fehr Collection che comprende alcuni splendidi mobili risalenti al dominio olandese, tra i quali un tavolo da 100 posti e dipinti realizzati da John Thomas Baines.
Dopo la bella visita al castello, complice un nuovo raggio di sole a squarciare le nubi, ci dirigiamo lungo Darling St. costeggiando Old Town Hall ( il vecchio municipio) dove nel febbraio del 1990 Nelson Mandela pronunciò il suo primo discorso in pubblico dopo essere stato scarcerato.
Raggiungiamo così i Company’s Gardens, i giardini che si sviluppano su sei ettari di terreno, ciò che rimane di quella che in origine era la coltivazione di verdure della Compagnia Olandese delle indie Orientali. In epoca recente il terreno fu trasformato in un magnifico giardino ornamentale, con una bella collezione di specie botaniche provenienti da tutto il mondo, tra le quali fiori di loto, alberi fiammeggianti, aloe e rose. E’ un bel posto per passeggiare tranquillamente e rilassarsi.
Ne approfittiamo per contattare al telefono la nostra carissima amica Mariela che vive qui da ormai quattro anni. Sarebbe un bel colpo riuscire ad incontrarla ! Ci incamminiamo adesso verso il Victoria & Albert Waterfront, la zona turistica per eccellenza con numerosi negozi, ristoranti, bar e cinema. Da qui si possono prenotare numerose escursioni e attività nalla baia.
I bacini vennero costruiti nel 1860 in onore della regina Vittoria e di suo figlio Albert e sebbene oggi siano troppo piccoli per permettere l’ormeggio degli enormi mercantili moderni, vengono ancora utilizzati da pescherecci, rimorchiatori e numerosi altri natanti. Il motivo della nostra visita qui non è sicuramente lo shopping ma la prenotazione della visita a Robben Island ( R220 pax ) la famigerata prigione di Nelson Mandela. Acquistiamo i biglietti per domattina e torniamo in ostello piuttosto stanchi per la lunga ma intensa giornata trascorsa