Di recente abbiamo scoperto il blog di Elena e Alessia, due ragazze con il dono dell’arte e con la passione per la vita all’aria aperta. Non potevamo farci sfuggire l’occasione di conoscerle meglio.
Raccontateci qualcosa di voi, chi siete e cosa fate nella vita
Siamo due semplici ragazze alla ricerca della serenità e della felicità. Con il tempo abbiamo capito che la felicità va ricercata nelle cose semplici e, soprattutto, non nelle “cose” intese come oggetti, ma nelle esperienze, nelle persone che si incontrano lungo il nostro cammino, nei luoghi che visitiamo ecc…
Abbiamo 34 e 32 anni anche se Alessia ne dimostra 10 di meno ! Siamo due persone amanti della natura e la rispettiamo in ogni aspetto della nostra vita: siamo vegetariane da anni, animaliste ed ecologiste.
Vi definite una coppia d’arte: cosa fate nella vita ?
Ci definiamo una coppia d’arte nel senso che entrambe lavoriamo in settori che possono essere considerati artistici, Elena si occupa di fotografia e più recentemente anche di video mentre Alessia è una cantante specializzata in musica Jazz (spazia anche in altri generi, ma sempre di musica molto ricercata e “vintage”)
Raccontateci i vostri progetti per il futuro…
La nostra idea è quella non solo di viaggiare e scoprire nuovi luoghi e nuove culture, ma soprattutto di poter portare il nostro lavoro altrove in Italia ed anche e soprattutto all’estero. Vorremmo poter lavorare nei luoghi che visitiamo ed in parte già riusciamo a farlo perché Alessia non solo si propone per cantare in locali e ristoranti, ma si esibisce anche come artista di strada ed anzi, è proprio da quest’ultima attività che spesso saltano fuori altri lavori !
Per Elena è un po’ più complesso e ci sta ancora lavorando. Al momento il suo lavoro è ancora molto radicato sul territorio lombardo dove infatti, prima del covid, effettuava la grande maggioranza del suo lavoro come fotografa di matrimoni. Ovviamente l’attuale situazione sanitaria ha non poco sconvolto il nostro lavoro e, di conseguenza, anche i nostri spostamenti e progetti per l’immediato futuro, ma l’idea di base rimane comunque questa, è solo stata rimandata di qualche tempo !
Presentateci il vostro mezzo, la vostra casa
La nostra casa si chiama Auris, abbiamo deciso di dare questo nome al nostro camper perché per acquistarlo Elena ha deciso di vendere la sua amata Toyota Auris che aveva sognato per tanto tempo e che ha acquistato dopo tanti sacrifici. I nostri piani però sono cambiati, quando Elena ha deciso di acquistare quest’auto non aveva idea che di lì a meno di due anni la sua vita avrebbe preso una svolta così radicale.
Il nostro camper è stato acquistato nell’agosto del 2019 dopo vari mesi di ricerca. Si tratta di un Laika Ecovip 3L del 1996 su motorizzazione Fiato Ducato 2500cc Turbo Diesel
Come lo avete scelto e perché
Inizialmente non avevamo assolutamente idea di quale camper acquistare perché non sapevamo quasi nulla. Avevamo un certo budget sia per l’acquisto che per i successivi lavori e quindi, onde evitare qualche enorme fregatura, ci siamo fatte aiutare nella scelta da un fidato amico della mamma di Elena che non solo è camperista da tutta la sua vita, ma in passato ha anche venduto camper ed è stato, negli anni ’90, uno dei primi a camperizzare un furgone !
Danilo ci ha dato tantissimi preziosi consigli e soprattutto ha saputo indirizzarci su alcuni modelli e marche affidabili. Per lui il migliore, considerando il nostro budget, era proprio il Laika Ecovip !
Avevate già esperienze passate in camper ?
Nessuna di noi due aveva precedenti esperienze in camper a dire il vero. Per Alessia la vacanza in camper è sempre stata un sogno mai realizzato, mentre Elena non l’aveva nemmeno mai contemplato ! Paradossale no ? Per noi quindi è stato tutto nuovo, abbiamo passato mesi e mesi e mesi a documentarci su tutto, a partire dalle cose più banali.
Di recente avete ottenuto la residenza per senza fissa dimora: è stato facile ottenere i documenti ?
Finalmente abbiamo ottenuto la tanto agognata residenza ! Purtroppo abbiamo avuto la sfortuna di incontrare persone non solo incompetenti ( anche se in paese c’era già un precedente di una famiglia che vive in camper ed ha ottenuto, in tempi tutto sommato brevi, la residenza senza fissa dimora ), ma anche decisamente poco propense a fare il proprio lavoro.
Abbiamo lottato per sei mesi tra lunghissimi silenzi e infiniti solleciti ( ne abbiamo appunto fatto un lungo articolo sul nostro Blog e, tra pochi giorni, uscirà anche un video ironico e divertente sul nostro canale YouTube ) e alla fine abbiamo optato per un altro comune, a soli 4km di distanza !
Purtroppo in Italia anche le cose più semplici possono diventare delle vere e proprie battaglie contro i mulini a vento. Già la burocrazia è quello che è, se poi ci si mettono anche i burocrati non se ne esce più [ Vuoi saperne di più ? ]
Come state vivendo questo difficile momento e ci sono state delle difficoltà legate alla vostra condizione di senza fissa dimora ?
Il particolare periodo che stiamo vivendo ha portato con se delle inevitabili difficoltà. Innanzitutto ha sconvolto i nostri piani sia lavorativi che di viaggio, ma ci siamo prontamente ri-adattate alla situazione anche se con non poche difficoltà.
Riguardo la nostra condizione di senza fissa dimora la difficoltà maggiore è stata sicuramente quella di viaggiare, non tanto per turismo ma anche solo trovare un luogo dove poter stare tranquille senza la preoccupazione che qualcuno venisse a cacciarci via.
Siamo riuscite a rimanere il mese di novembre per quasi tre settimane in un’area camper comunale nelle Marche dove fortunatamente nessuno ci ha detto nulla. La regione Marche era diventata zona arancione e non potevamo spostarci da un comune all’altro. Inizialmente avevamo trovato un’ottima posizione in sosta libera a Porto Recanati dove avevamo deciso di fermarci in attesa di poter ripartire.
Ci saremmo spostate in un vicino comune solo per fare il carico e scarico, per il resto in quel punto avevamo tutto a portata di mano (ortofrutta, supermercati ecc…)… alla fine due vigili ci hanno cacciato via senza se e senza ma e così ci siamo ritrovate nell’area in cui siamo state per tre settimane, decisamente più scomoda anche se, almeno, avevamo tutti i servizi.
Durante il lockdown natalizio abbiamo deciso di tagliare la testa al toro e trovare una struttura privata che ci ospitasse. Siamo quindi state due settimane in un bellissimo campeggio ad Assisi che ci è però costato non poco. Non ne potevamo più stare dietro ai colori quindi, dopo qualche giorno in altre aree camper, abbiamo deciso di fermarci a fare un workaway ( una formula di lavoro in cambio di vitto e alloggio )
In verità dopo quella volta a Porto Recanati non siamo più state fermate dalle forze dell’ordine anche se, oggettivamente, ci siamo spostate molto poco, ma comunque ogni volta non è facile spiegare che il camper è la nostra casa e che, per forza di cose, dobbiamo spostarci !
Parliamo di sicurezza: vi appoggiate a strutture private o utilizzate principalmente la sosta libera ?
Abbiamo iniziato ad usare il camper prima della pandemia perché, non avendo avuto esperienze in precedenza, volevamo capire come funzionavano le cose prima di viverci definitivamente.
Inizialmente eravamo molto impacciate, ma da subito abbiamo optato per la sosta libera utilizzando le aree camper solo per il carico e scarico. Così abbiamo fatto diverse settimane di viaggio fermandoci in aree camper solo un paio di volte.
La scorsa estate, essendo rimaste senza lavoro ( i matrimoni sono stati tutti rimandati ) abbiamo deciso di andare in Sardegna dove siamo rimaste per circa due mesi. Anche lì abbiamo sempre fatto sosta libera appoggiandoci alle strutture private solo per il carico e scarico ( pagandolo profumatamente!!! )
Vi sentite sicure a vivere “on the road” e quali accorgimenti utilizzate per le vostre soste ?
In verità all’inizio avevamo un po’ di paura, stavamo attente ad ogni minimo rumore attorno a noi, ci alzavamo mille volte per controllare all’esterno. Alla fine abbiamo capito che dovevamo solo abituarci e da quando abbiamo iniziato a vivere in camper non è più capitato di sentirci insicure [ Dieci consigli per praticare la SOSTA LIBERA in sicurezza ]
Ovviamente abbiamo adottato delle misure di sicurezza: abbiamo installato degli allarmi su porte e finestre che accendiamo sia quando andiamo a dormire che quando usciamo e lasciamo il camper da solo. Abbiamo anche una telecamera di sorveglianza che usiamo sia per “spiare” il nostro gatto quando non ci siamo e che ci avvisa di ogni movimento ( che fino ad ora, fortunatamente, sono solo di Dorian, il gatto ! )
Fondamentalmente ci affidiamo molto all’istinto e alle nostre sensazioni: quando ci troviamo in un luogo in cui non ci sentiamo tranquille semplicemente ci spostiamo.
Lo spazio ristretto di un camper mette a dura prova qualunque coppia: come vi siete trovate a vivere questa condizione ?
In realtà per noi non è stato difficile perché, anche quando vivevamo in casa, siamo sempre state abituate a stare insieme. Adesso, quando lavoriamo al computer, condividiamo lo stesso tavolo e possiamo scambiarci idee e pensieri senza dover girare da una stanza all’altra di un appartamento !
Il nostro lavoro inoltre ci permette di essere quasi sempre insieme perché spesso Alessia accompagna Elena nel suo lavoro di fotografa e viceversa Elena è ormai diventata un bravo tecnico del suono per quando Alessia canta alle sue serate o come artista di strada.
Siamo dell’idea che per vivere in camper bisogna avere una grandissima affinità di coppia e fortunatamente a noi questa non è mai mancata, anzi, gli amici dicono che siamo fin troppo “appiccicose” !
Cosa vi manca della vostra vita passata: comodità e scomodità del vivere in camper
In verità all’inizio avevamo paura di trovarci “scomode” nel camper, ma questo non è mai avvenuto anche se ci abbiamo messo qualche tempo per abituarci all’altezza del tetto della mansarda…anche oggi ogni tanto tiriamo qualche gomitata nel girarci !
Scherzi a parte forse l’unica cosa “scomoda” è non poter fare una doccia un pochino più lunga, giusto per rilassarci un po’. Per carità, se siamo in un’area attrezzata l’acqua è a portata di mano e non succede nulla se ci dilunghiamo un minuto in più sotto la doccia, ma alla fine non lo facciamo mai perché, dopo l’esperienza in Sardegna, siamo state così abituate a risparmiare anche il singolo millilitro d’acqua che ormai non ci leviamo più l’abitudine.
Le comodità in compenso sono infinite: adoriamo avere tutto a portata di mano, adoriamo ancor di più riuscire a mantenere sempre l’ambiente super pulito perché ci vuole davvero pochissimo tempo per pulirlo e amiamo follemente la luce naturale che entra nel nostro camper.
A cosa non potete rinunciare e a cosa avete dovuto ( a malincuore ) rinunciare ?
Elena, da brava nerd, è appassionata di videogames e per vivere in camper non solo ha rinunciato alla sua collezione di retro-games che ha venduto per pagare parte dei lavori sul camper, ma anche alla sua adorata PlayStation che ora è riposta accuratamente nel garage della mamma.
Per quanto riguarda l’attrezzatura lavorativa invece Elena è stata molto brava a diventare una perfetta minimalista e quindi in camper c’è tutto il necessario per il suo lavoro, ovviamente tutto riposto in un posto sicurissimo e segretissimo !
Nel caso di Alessia invece le cose a cui ha dovuto rinunciare sono di più perché la sua attrezzatura lavorativa è molto più ingombrante ed infatti grossa parte l’abbiamo lasciata a casa della mamma di Elena. Alessia suona anche il piano e ovviamente ha dovuto rinunciare a portarsi la tastiera in camper !
Ma per Alessia la cosa più difficile da cui separarsi sono stati i suoi vestiti, abiti eleganti che usa principalmente per lavoro. Ne ha davvero tanti, alcuni è riuscita ad “eliminarli” venendoli o donandoli ad Armadio Verde, altri invece ha deciso di tenerli da parte, custoditi gelosamente sempre nel garage della mamma di Elena. Altri ancora, invece è riuscita a portarli in camper anche perché le servono per lavorare.
Vivere in camper vi dà la possibilità di viaggiare in lungo e in largo: avete già in mente il viaggio dei vostri sogni ?
Assolutamente sì ! Dato che, per il momento, il nostro lavoro si sviluppa principalmente nei mesi estivi, abbiamo sempre pensato di passare i mesi invernali in luoghi più miti e caldi come la Spagna e il Portogallo se non addirittura le Canarie [ Scopri quanto costa VIVERE in camper alle CANARIE ! ]
In futuro però, una volta che riusciremo a spostare il nostro lavoro, ci piacerebbe tantissimo visitare i paesi del nord Europa, rigorosamente d’estate perché entrambe mal sopportiamo il freddo!
Siete legate al vostro lavoro nella scelta delle località in cui soggiornare o potete scegliere liberamente ?
Attualmente il nostro lavoro ci lega principalmente alla Lombardia nei mesi estivi, da maggio a metà ottobre. Ad ogni modo, il nostro lavoro si svolge principalmente nei weekend il che ci permette di spostarci durante la settimana, magari stando in montagna, lontane dall’umidità e dalle zanzare della pianura padana !
Questo inverno l’abbiamo passato al freddo in centro Italia tra Marche, Umbria, Toscana e alto Lazio, ma è stato davvero freddo ! In camper non abbiamo sofferto perché con il webasto ci teniamo ben calde senza preoccuparci troppo dei consumi, ma abbiamo patito molto il clima, la pioggia incessante e l’umidità, per questo il prossimo inverno vorremmo andare in luoghi decisamente più miti.
Qual’è stata la molla che vi ha spinto a diventare fulltimers ?
Da tempo avevamo l’idea di fuggire all’estero perché stanche e stufe di tante cose che in Italia rendono tutto più difficile. Così è nata l’idea di diventare fulltimers, per poter viaggiare e visitare senza la preoccupazione di trovare un alloggio, di spendere tanti soldi e di non aver un posto dove stare [ Ma chi sono i FULLTIMERS ? ]
La nostra casa è sempre con noi, abbiamo sempre un tetto sopra la testa, un bagno in cui lavarci e una cucina in cui preparare qualcosa da mangiare ed è bellissimo averlo ovunque! Non sappiamo per quanto tempo saremo ancora fulltimers, ma sicuramente non sarà poco perché questa vita ci piace ogni giorno di più, nonostante le difficoltà del periodo.
Quanto costa la vita da fulltimers ? Avete un budget, quanto spendete mensilmente ?
Non c’è una risposta precisa a questa domanda, dipende molto dallo stile di vita delle persone. Noi ad esempio, essendo vegetariane, riusciamo a risparmiare molto sulla spesa rispetto a chi magari mangia anche carne e pesce. Poi dipende molto anche da quanto si viaggia, noi ad esempio amiamo lo “slow travel” quindi viaggiamo molto lentamente facendo pochi km alla volta e fermandoci anche più a lungo quando i luoghi ci piacciono. Questo ci permette di risparmiare notevolmente sul gasolio.
La nostra spesa media si aggira intorno ai 600€ mensili, considerando anche che capita di prenderci una pizza d’asporto o fare un aperitivo o colazione fuori ( ovviamente covid permettendo ! )
Come ve la cavate con la meccanica ? Quali sono le competenze, le conoscenze tecniche che bisogna mettere in campo ?
Per vivere in camper secondo noi è necessario avere almeno un po’ di manualità perché altrimenti si diventa schiavi delle varie officine. Spesso in camper succede qualche piccolo guasto e imprevisto, ma a volte sono cose così banali da poter essere risolte da soli, basta solo avere qualche basica competenza.
Delle due, Elena è la “regina degli attrezzi”. Lei, anche in casa, ha sempre saputo fare molte cose e perciò spesso le piccole riparazioni le ha fatte lei senza problemi. Ad esempio ora abbiamo un problema alla pompa, è una piccola perdita che abbiamo già individuato e sappiamo che dovremmo far cambiare un pezzo da un riparatore, ma nel frattempo abbiamo potuto tamponare il problema intervenendo noi in modo piuttosto semplice e permettendoci di aspettare il momento opportuno per riparare il danno.
I vostri consigli a chi vuole cominciare questo stile di vita…
Documentarsi tanto ! Noi ancora oggi non smettiamo di imparare cose nuove, è incredibile quanto ci sia da sapere non solo del camper, ma di tutto ciò che vi gira attorno. Se conoscete qualcuno di fidato ed esperto fatevi consigliare sia nell’acquisto che nei vari lavori da fare.
Per noi il percorso per iniziare a vivere in camper è stato davvero lungo, ci abbiamo messo più di un anno per fare un downsizing, minimalizzare i nostri averi, liberarci del superfluo in modo ecosostenibile ovvero vendendo, regalando e donando gli oggetti di cui volevamo alleggerirci.
Iniziate anche a capire quanto spendente, quali sono le voci di spesa che pesano di più nel vostro conto mensile, cosa potete migliorare, cosa potete togliere magari. E soprattutto fate i conti con il lavoro.
A meno che abbiate vinto il superenalotto o siate dei ricchi ereditieri o siate semplicemente dei pensionati, allora prima o poi tocca scontrarsi con il lavoro. Noi abbiamo fatto un piccolo piano, abbiamo stabilito delle priorità e, in mancanza di queste, ci siamo rese disponibili a fare qualsiasi altro tipo di lavoro.
Cosa ne pensano del vostro progetto i famigliari e gli amici ?
La mamma di Elena inizialmente non voleva crederci e ci ha dato delle pazze anche se poi, sentendo le nostre ragioni e i nostri progetti, si è ricreduta. Continua a pensare che vivere in camper sia scomodo, ma dopo averla invitata qualche volta a pranzare da noi ha visto che il camper tutto sommato non è poi così scomodo, anche se lei non ci andrebbe mai nemmeno in vacanza.
I genitori di Alessia invece andavano a momenti, da una parte increduli e dall’altra parte accondiscendenti. Al papà di Alessia sono sempre piaciuti i camper quindi per lui non era una cosa così assurda anche se ancora fatica a capire come sia possibile vivere e lavorare andando sempre in giro !
Gli amici invece sono tutti entusiasti. Ricordiamo ancora le parole della nostra amica Mary: “se riuscite davvero a farlo avete tutta la mia ammirazione e approvazione !”. Alcuni addirittura hanno seguito la nostra “scia” e si sono buttati in questa folle avventura.
Avete mai avuto esitazioni o dubbi ?
Forse potrà sembrare incredibile, ma non abbiamo mai avuto esitazioni e nemmeno dubbi, anzi, paradossalmente l’attuale situazione ci ha dato una spinta in più perché se avessimo continuato a vivere in un appartamento, con tutte le spese del caso, ora sicuramente non vivremmo in modo tutto sommato tranquillo nonostante il nostro lavoro sia quasi totalmente fermo da un anno.
La domanda ultima è quella che si fanno tutti: come vi finanziate ?
Ci finanziamo per il 90% con il nostro lavoro di fotografa/videomaker e cantante. Alessia canta anche per le strade ed è stata proprio questa attività ad averci permesso di ripagarci totalmente il viaggio in Sardegna. Elena con la sua attività lavora anche da remoto per altri studi fotografici per cui fa la post produzione, anche se il grosso dei suoi guadagni derivano ancora dai matrimoni che fotografa durante la stagione estiva in Lombardia.
Il 10% invece arriva da internet, o meglio, dal nostro canale YouTube e non tanto dalla monetizzazione che in realtà ci ripaga giusto di un pieno al mese ( e nemmeno sempre ) ma dal fatto che indirettamente siamo riuscite a fare pubblicità alle nostre attività.
Durante il lockdown dell’anno scorso Alessia ha fatto dei concerti in Live Streaming con la possibilità di fare delle donazioni facoltative tramite PayPal e ultimamente le stanno arrivando delle richieste per cantare delle canzoni come dedica, il tutto corredato da un video montato poi da Elena insieme alle foto che le persone ci mandano per realizzare la dedica. Insomma, alla fine siamo riuscite anche ad inventarci un piccolo lavoretto parallelo alle nostre attività.
Contatti e Social
Sono moltissime le domande che i nostri lettori vorrebbero farvi ma l’intervista non avrebbe piu’ fine. Ovviamente li invitiamo a visitare i vostri canali social e, con il vostro permesso a contattarvi di persona.
Il blog: https://livesingshoot.com/
Il canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCSiGUTPVlXb0LE1lbGSjcw
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Cosa ne pensi di questo articolo ?
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La sezione commenti sul nostro blog è molto importante ed è il posto perfetto per fare domande, dire cosa ti piace e cosa non ti piace, se manca qualcosa oppure raccontare le tue esperienze e le tue emozioni. Aspettiamo il tuo contributo !
Ottimo supporto a chi inizia, vuole iniziare o intende continuare ad usare il camper.
Grazie mille Giovanni. Buona Vita !
Carissimi, un articolo molto bello e descritto ampiamente.
Queste due ragazze sono meravigliose, una bellissima temerarieta’, un sogno che hanno realizzato. COMPLIMENTI !!!!
Al prossimo articolo…………..Vi seguo sempre ……
Grazie di cuore Eliseo. A presto…con alcune importanti novità !
Belle le storie in cui le persone si impegnano a seguire i loro sogni. Bravi anche Amelia e Pier che danno risalto a tutto il movimento full timer
Grazie mille Claudio per il tuo apprezzamento. Continua a seguirci…grandi novità in arrivo !