Lasciamo a malincuore la splendida Playa de Cofete per raggiungere il faro della penisola di Jandia e il suo territorio desertico
Il paesaggio intorno a noi è aspro, brullo e ricorda decisamente scorci di Algeria o Marocco. Per raggiungere il faro di Jandia si percorrono circa venti chilometri di strada sterrata partendo dall’abitato di Morro Jable. La pista è molto battuta e, a parte alcuni tratti di tòle ondulée, è in buone condizioni.
Il faro di Punta de Jandia risale al XIX secolo ed è ancora oggi funzionante. Purtroppo il Museo dedicato al Parco Naturale, posto al suo interno, è al momento chiuso per via dell’emergenza Covid-19
Abbiamo trascorso da queste parti alcuni giorni per godere l’affascinante atmosfera di questi luoghi e ammirare i magici tramonti che si affacciano sul promontorio. La sosta libera è tollerata praticamente ovunque lungo le costa e nei pressi del piccolo villaggio di pescatori di Puerto de la Cruz.
Più difficile da raggiungere, per via delle pessime condizioni della pista, è la propaggine di Punta Pesebre. Benchè disti soltanto quattro chilometri dal faro di Jandia occorre mettere in conto forti scossoni a causa del pronunciato tòle ondulée.
Abbiamo trascorso qui una notte, di fianco alla strana Torre Baliza, considerato il faro più piccolo d’Europa. L’intera area del Parco Naturale de Jandia è spesso spazzata da forti venti. Uomo avvisato…