DAY 11 | Loyangalani – Maralal ( 236 km )
Oggi la sveglia suona alle 05:30 del mattino e con i primi raggi dell’alba siamo pronti per lasciare l’oasi del Palm Shade Camp e rientrare a Maralal. Ci aspetta un lungo viaggio di ritorno.
A malincuore abbiamo deciso di non attraversare il deserto del Chalbi, viste le condizioni della nostra Land Rover e soprattutto alla luce degli evidenti rischi che potremmo correre in questa zona.
Per evidenti motivi è sempre consigliabile viaggiare in zone remote con un convoglio minimo di due automezzi, per poter fronteggiare eventuali situazioni di emergenza lungo il cammino.
Alle 07.30 am. ci troviamo ad affrontare il passo Kibrot in salita e per alcuni chilometri abbiamo la sensazione che la pista non esista affatto, letteralmente ingoiata dalla terra e al suo posto ci sia un’unica gigantesca pietraia.
Se siamo riusciti a passare questo difficile tratto fuoristrada è per merito di Gianluca, il mio migliore amico e fedele compagno di tante avventure. Con notevole sangue freddo, prestando la massima attenzione ad ogni metro per non rompere parti vitali del nostro fuoristrada, ci ha traghettati oltre il passo e ci ha consentito di proseguire questo viaggio meraviglioso che ancora tante emozioni ha da regalarci.
Dopo qualche ora raggiungiamo South Horr, dove cerchiamo di fare carburante presso la locale missione cattolica, come ci era stato consigliato. Stranamente non hanno carburante da venderci, ma più probabilmente non vogliono privarsi delle loro scorte.
Alle 11.15 arriviamo a Baragoi, ma non facciamo benzina per timore che sia annacquata. Da queste parti è facile trovare carburante diluito o “contraffatto” e bisogna sempre prestare molta attenzione per non rischiare poi di rimanere in panne in qualche landa remota.
Da molte ore non incrociamo nessuna vettura lungo il nostro cammino e nel primo pomeriggio comincia a piovere. In prossimità di Losiolo la strada si è trasformata in un vero e proprio letto di fango.
I miei compagni di avventura scendono a controllare il terreno e mi segnalano i punti più sicuri dove poter passare. A fatica riusciamo ad attraversare questo tratto insidioso, evitando di rimanere bloccati nel fango. Purtoppo le forti precipitazioni che si stanno accanendo su questa regione hanno reso davvero difficile viaggiare da queste parti.
Nel pomeriggio riusciamo a raggiungere Maralal e subito ci dirigiamo verso il nostro “meccanico di fiducia” per sistemare il portapacchi danneggiato e buona parte dell’impianto elettrico sotto alle luci posteriori, che si era staccato probabilmente durante un guado.
Dopo tre ore di attesa, paghiamo 3000 Ksh. più 300 Ksh. (sottobanco) per i lavori effettuati. Di ogni intervento richiediamo una “ricevuta” da poter mostrare alla fine del viaggio al titolare della Roving Rovers. In teoria dovremmo essere rimborsati di tutte le riparazioni extra effettuate !
Mentre sistemiamo la vettura in officina, nel frattempo Amelia fa la spesa al mercato spendendo 630 Ksh. per patate, uova, cipolle e olio. Lungo la strada per il campeggio ci fermiamo per fare un pieno di benzina alla stazione di servizio Bp. Ci chiedono di aspettare dieci minuti perchè il camion con il rifornimento di benzina sta arrivando. Dopo una lunga attesa dai tempi africani, ormai con il buio, montiamo le nostre tende nel deserto Yare Safari Lodge.
Oggi raggiungiamo la Samburu National Reserve dopo circa 180 chilometri di piste non sempre in buone condizioni. La riserva è piuttosto piccola e non ci sembra molto popolata, anche se riusciamo ad ammirare alcuni elefanti abbeverarsi al fiume e una coppia di leoni al tramonto.