DAY 21 | Hermanus – Stellenbosch ( 160 km )
Nessuna imbarcazione può transitare nella baia ed è proibito andare in jet-ski. Soltanto due operatori possiedono la licenza per praticare il whalewatching: la Southern Right Charters che è possibile prenotare tramite il nostro ostello e che stamane risulta “full booked”, al completo.
Optiamo allora per la Hermanus Whale Cruises ( R600 cad. ) che contattiamo direttamente al porto. L’imbarcazione a prima vista sembra piuttosto spartana e malconcia. Di sicuro molto più moderna e appariscente l’imbarcazione della concorrente Southern Right Charters. Il nostro tour parte alle 9:00 e dovrebbe durare circa due ore.
Non siamo in molti a bordo e questo non depone a nostro favore, poichè l’altra imbarcazione parte alla stessa ora assolutamente strapiena. Per un accordo tra le parti i due operatori si dirigono in zone opposte di avvistamento a settimane alterne, ovviamente per non farsi concorrenza. Il vantaggio è che sulla nostra barca c’è molto più spazio per muoversi e fotografare.
Staremo a vedere.Ci allontaniamo rapidamente dalla baia ma purtroppo, trascorsa la prima ora, non avvistiamo nulla. Probabilmente dovremo già rientrare ma la nostra guida ci assicura che non ce ne andremo senza aver prima visto qualche balena. E’ impossibile che non siano nella zona, si tratta soltanto di aver pazienza.
Ed infatti poco dopo cominciano ad affiorare i primi sbuffi in lontananza. Ci avviciniamo con l’imbarcazione e finalmente ci troviamo circondati da questi giganteschi mammiferi che cominciano a giocare fra di loro, sollevando grandi spruzzi d’acqua tutto intorno a noi. Al ritorno riusciamo ad ammirare da vicino più balzi spettacolari di una balena sulla nostra rotta.
Pranzo veloce ancora sulla costa per ammirare le ultime balene e poi si riparte. La giornata splendida, caldissima. Riprendiamo il nostro viaggio in direzione di Stellenbosh, lungo la strada dei vini che comprende oggi circa 100 aziende vinicole. Molte di queste hanno saputo sfruttare la popolarità e il crescente successo riscossi da questa industria aprendo al loro interno ristoranti, strutture ricettive e infrastrutture turistiche di ogni genere.
Stellenbosh, fondata nel 1679, è la città più antica del Sudafrica dopo Capetown. Le sue tranquille vie fiancheggiate di querce ospitano alcuni dei capolavori più belli delle architetture olandese del Capo, georgiana e vittoriana. Vi giungiamo nel primo pomeriggio e ci gustiamo l’atmosfera piacevolmente rilassata del posto gustandoci un tè in uno dei numerosi locali affollati del centro.
Decidiamo di cercare qui un posto per dormire e così ci sistemiamo presso lo Stumble Inn, un ostello piuttosto trasandato ospitato all’interno di due vecchi edifici, uno dotato di una piccola piscina e l’altro di un grazioso giardino. Sistemati i bagagli in ostello ci dirigiamo fuori città verso Franschhoek che ha la fama di essere la capitale gastronomica del Sudafrica.
A detta della Lonely Planet, la città si presenta come una delle più belle del Capo, talmente curata e perfetta da sembrare un parco tematico. Ci sono molte gallerie d’arte e numerose aziende vinicole. Purtroppo, come spesso ci è capitato, giungiamo nel tardo pomeriggio e la città appare quasi deserta, svuotata. Tutte le principali attività si concentrano nella Main Road dove facciamo due passi poi decidiamo di rientrare a Stellenbosh, dove ceniamo nel ristorante/pizzeria Arpeggio che offre un’ottima cucina in un elegante locale con possibilità di degustazione.