DAY 22 | Stellenbosch – Città del Capo ( 158 km )
Stamattina raggiungiamo velocemente la Cape Peninsula, ovvero la regione meridionale di Città del Capo affacciata sull’oceano Atlantico. Il tempo non è dei migliori, una giornata alquanto brumosa, quasi invernale.
Facciamo sosta a Muizenberg, rinomata località di villeggiatura dei primi anni del XX secolo situata a circa 25 km a sud del centro città. Passeggiamo lungo l’ampia spiaggia bianca che gode di grande popolarità tra i surfisti locali e ospita anche una famosa scuola di surf, la Gary’s Surf School. La spiaggia è caratterizzata dalla presenza di graziose cabine balnerari d’epoca vittoriana tinteggiate con colori vivaci.
Riprendiamo il nostro itinerario in direzione di Boulders Beach, famosa per la sua colonia di circa 3000 pinguini africani. Situata circa 3 km a sud di Simon’s Town, quest’area protetta fa parte del Table Mountain National Park e vi si può accedere da due ingressi. I pinguini li potete osservare già nel parcheggio per i visitatori ( attenzione a dove posteggiate ! ) e lungo la passerella che unisce Foxy Beach a Boulder Beach.
Se volete osservarli giocare sulla spiaggia dovete pagare un biglietto d’ingresso ( R40 pax ) ma ne vale assolutamente la pena. Non appena arrivati il cielo si è aperto e il sole ha cominciato a far capolino regalandoci una nuova splendida giornata.
Proseguendo verso sud raggiungiamo il Cape of Good Hope Nature Reserve ( Capo di buona speranza ) soprannominato così nel 1487 dall’intrepido portoghese Bartholomeu Dias che lo doppiò insieme ad un pugno di avventurieri sotto le sferzate di venti impetuosi. L’anno successivo fu la volta di Vasco da Gama, che superò il capo proseguendo la rotta verso nord-est.
L’ingresso alla riserva costa R80 a persona e consente di raggiungere in auto il punto più meridionale del continente africano. E’ possibile trascorrere un’intera giornata nella riserva passeggiando lungo i numerosi sentieri escursionistici o semplicemente ammirando gli splendidi panorami mozzafiato che punteggiano la penisola.
Noi abbiamo raggiunto a piedi il faro costruito a Dias Point nel 1919 e che ha sostituito il vecchio faro (1860) che era spesso oscurato dalla nebbia. Questo è uno dei punti più panoramici e spettacolari con drammatiche scogliere a precipizio sull’oceano. Lasciamo la riserva mentre il tempo sta cambiando e nuvole scure si addensano all’orizzonte.
Per precauzione avevo già prenotato l’ostello dall’Italia e dunque non abbiamo fretta di giungere in città a cercare un posto per dormire. Decidiamo di seguire la via più lunga ma anche quella probabilmente più scenografica per entrare a Città del Capo, passando per i sobborghi di Scarborough, Noordhoek e Hout Bay.
La strada che collega questi ultimi due è la famosa Chapman’s Peak Drive, un percorso dalla bellezza mozzafiato che numerosi punti panoramici veramente spettacolari. Purtroppo il tempo sta velocemente peggiorando e la percorriamo in parte sotto un autentico diluvio. Grazie al navigatore satellitare riusciamo senza difficoltà a trovare il nostro ostello, l’House on the Hill un’ottima sistemazione con tutti i confort, all’interno di due edifici di epoca vittoriana perfettamente restaurati. Cenetta nell’accogliente cucina dell’ostello, mentre fuori piove.