DAY 25 ( 20 agosto 2001 ) | Khama Rhino Sanctuary – Nxai Pans ( Baines’ Baobabs )
NOTA PER IL LETTORE: Sicuramente oggi raggiungere le “pans”, le pianure del Botswana, è impresa meno complicata di un tempo. Già all’epoca di questo viaggio ( 2001 ) avevamo incontrato lungo il nostro cammino numerosi cantieri in pieno fermento. Le affascinanti piste in fuoristrada stavano cedendo il passo a moderne strade asfaltate; questo purtroppo è il prezzo del progresso.
Dopo un lungo viaggio di quasi 500 chilometri raggiungiamo l’ingresso del Nxai Pan National Park e da qui procediamo verso i famosi Baines’ Baobabs immortalati per la priva volta dall’esploratore britannico Thomas Baines. Le sue opere ci offrono oggi un ritratto unico della vita coloniale in Africa del Sud.
Tutta la regione è punteggiata da grandi piante di acacia ad ombrello e ricorda in qualche modo le pianure del Serengeti in Tanzania o quelle del Masai Mara in Kenya. La ricca vegetazione si alterna con vaste distese aride e salate dove è piuttosto facile perdere l’orientamento senza una buona cartina e un navigatore satellitare.
Dopo un paio di ore finalmente giungiamo al cospetto di questi cinque giganteschi ed eterni baobab. Come grandi guerrieri o sentinelle del deserto, da tempi immemorabili osservano il passaggio dei viaggiatori. L’atmosfera da queste parti è piuttosto suggestiva e lo è ancora di più il meraviglioso cielo stellato che stanotte darà spettacolo di sè, sovrastando il nostro bivacco.
DAY 26 ( 21 agosto 2001 ) | Nxai Pans ( Baines’ Baobabs ) – Maun
Pur essendo al confine con le Makgadikgadi Pans, non abbiamo il tempo per proseguire verso sud, in direzione del deserto del Kalahari, il quarto deserto al mondo per estensione.
Procediamo lentamente attraverso la grande pianura che si estende davanti a noi verso Maun, scrutando l’orizzonte in cerca di fauna selvatica da fotografare. Casualmente, nei pressi di una radura erbosa, avvistiamo tre leoni in atteggiamento predatorio
Ci rendiamo conto di essere capitati sul set di un documentario naturalistico, con una troupe intenta a filmare i felini. Ci fermiamo a lungo ad osservare la scena e assistiamo stupefatti alla cattura di un impala da parte dei feroci predatori.
E’ tardi ormai e dobbiamo raggiungere per l’ultima volta Maun, dove ci aspetta un’ottima cena al ristorante dell’Audi Camp, dove la sera si assapora un’atmosfera autentica con numerosi viaggiatori di varie nazionalità, guide locali, piloti e affascinanti personaggi non meglio identificati.
In buona compagnia ascoltiamo storie di viaggiatori e facciamo programmi per i prossimi giorni, illuminati dalla fioca luce di una lampada ad olio e sorseggiando un buon bicchiere di Amarula.
Ospiti della Harnas Foundation
Nel 1993 la Fondazione Harnas ha aperto per la prima volta i cancelli della fattoria al pubblico. Il suo obiettivo primario è sempre stato quello della conservazione e della protezione degli animali. Gli operatori della fondazione e i volontari che ogni anno si alternano, intervengono immediatamente quando un animale viene ferito o maltrattato dall’uomo.
Oggi i visitatori possono soggiornare presso le strutture della fattoria, sia in lodge che in campeggio e assistere alle pratiche quotidiane dei veterinari e degli assistenti. Tutto ciò ha un costo elevato per i turisti che visitano il centro ma il ricavato è devoluto sicuramente per una buona causa.